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190 l'istoria del concilio tridentino


li quali né avevano arme né pensavano a defendersi, se non con la fuga, quei che lo potevano fare. Non si trattò né d’insegnarli né di minacciarli o costringerli a lasciare le loro opinioni e riti; ma empito prima tutto il paese di stupri, furono mandati a fil di spada tutti quelli che non erano potuti fuggire e stavano esposti alla sola misericordia, non lasciando vivi vecchi, né putti, né donne di qualonque condizione ed etá. Distrussero, anzi spianarono le terre di Cabriera in Provenza e di Merindolo nel contado di Veneysin, spettante al papa, insieme con tutti li luochi di quei distretti. Ed è cosa certa che furono uccise piú di quattro mila persone, che senza far alcuna difesa chiedevano compassione.

Ma in Germania alli 16 di maggio gionse in Vormazia l’imperatore, e il giorno seguente vi arrivò il Cardinal Farnese, il qual trattò con lui e col re de’ romani a parte. Espose le sue commissioni, particolarmente nel fatto del concilio, facendo sapere che il pontefice aveva dato facoltá alli legati di aprirlo; il che aspettavano di fare dopo che avessero inteso da esso lo stato delle cose della dieta. Considerò all’imperatore che non bisognava aver alcun rispetto alle opposizioni fatte da protestanti, poiché l’impedimento da loro posto non era novo e non antiveduto, dal giorno che si cominciò a parlare di concilio. Doversi tener per certo che avendo essi scosso il giogo dell’obedienza, fondamento principale della religione cristiana, e proceduto in tanto empie e scellerate innovazioni contro il rito osservato per centenara d’anni con l’approbazione di tanti celeberrimi concili, con la medesima animositá recalcitrarebbono contro il concilio che s’incominciava, quantunque legittimo, generale e cristiano, essendo certi di dover esser condannati da quello. Però altro non rimaneva se non che la Maestá sua o con l’autoritá gli inducesse, o con le forze li constringesse ad obedire; il che quando non si facesse, e per loro rispetto si desistesse da procedere inanzi alla condannazione loro, o vero dopo condannati non fossero costretti a deporre li loro errori, si mostraria a tutto ’l mondo che li

eretici comandano e il papa con l’imperator obediscono. Che