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194 l'istoria del concilio tridentino


vi porgesse presto rimedio. Questa predica non solo generò sospetto, ma eccitò anco ragionamenti che dal legato fosse stata comandata; e dalle esortazioni pubbliche concludevano quali dovevano essere le private; al qual romore per rimediare il cardinale partí di notte secretamente e ritornò con celeritá in Italia. Ma la suspezione de’ protestanti s’accrebbe per gli avvisi andati da Roma che il papa nel licenziar alcuni capitani avesse loro dato speranza d’adoperarli l’anno futuro.

Ma in Trento il 18 maggio gionse il vescovo sidoniense con un frate teologo e un secolar dottore, come procuratori dell’elettor cardinale arcivescovo magontino. Il vescovo fece una mezza orazione dell’ossequio dell’elettor verso il papa e la sede apostolica, lodando molto la celebrazione del concilio come solo rimedio necessario a quelle fluttuazioni della fede e religione cattolica. Dalli legati fu risposto commendando la pietá e devozione di quel prencipe; e quanto all’admissione del mandato, dissero che era necessario prima vederlo, per esser fatta di nuovo una provvisione da Sua Santitá che nessuno possi dare voto per procuratore; che restavano in dubbio se comprendeva un cardinale e prencipe; che sapevano molto bene la prerogativa che meritava sua signoria illustrissima, alla quale erano prontissimi di far tutti gli onori e aver ogni rispetto. Si misero in confusione questi tre sentendosi far difficoltá, e consegnavano di partire. Li legati furono pentiti della risposta, conoscendo di quant’importanza sarebbe stato se il primo principe e prelato di Germania in dignitá e ricchezze si fosse alienato da quel concilio; e operarono per via di uffici fatti destramente dal Cardinal di Trento, dalli ambasciatori ed altri, che si fermassero, dicendo che la bolla parlava solo delli vescovi italiani, che dalli legati era stato preso errore; i quai legati si contentarono ricever questa carica per ovviare a tanto disordine. Scrissero però a Roma dando conto del successo, e richiedendo se dovevano riceverli stante la bolla, aggiongendo parerli duro dar ripulsa a procuratori d’un tanto personaggio che si mostra fervente e favorevole

alla parte de’ cattolici, quale perciò si potrebbe intepidire;