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364 l'istoria del concilio tridentino


quell’orazione esser incongrua e senza senso, come sono tutte le orazioni di due negazioni che non si possono risolvere in una affirmativa; perché, volendo risolvere quella, converrebbe dire: etiam homo ipse aliquid omnino agat, che è incongrua, essendo inintelligibile quello che possi significare aliquid omnino in questo proposito, poiché direbbe che l’uomo abbia azione in un certo modo, la quale negli altri modi non sia azione.

Erano difesi li padri con dire che non conveniva esaminare la forma del parlare al rigido, che non è altro che cavillare. A che replicavano che la benigna interpretazione è debita alle forme di parlar usate; ma di chi, tralasciate le chiare e usate, ne inventa d’incongrue e che coprono in sé la contradizione per cavillare e sdrucciolare da ambe le parti, è pubblica utilitá che l’arteficio sia scoperto.

Gl’intendenti di teologia dicevano che la dottrina di poter l’uomo sempre rifiutare le divine inspirazioni era molto contraria alla pubblica e antica orazione della Chiesa: et ad te nostras etiam rebelles compelle propitius voluntates. La qual non convien dire che sia un desiderio vano e frustratorio, ma sia fatta ex fide, come san Giacomo dice, e sia da Dio verso li suoi eletti esaudita. Aggiongevano che non si poteva piú dire con san Paulo che non venga dall’uomo quello che separa li vasi dell’ira da quei della misericordia divina, essendo il separante quell’umano non nihil omnino. Molte sorti di persone considerarono quel luoco del settimo capo, dove si dice la giustizia esser donata a misura, secondo il beneplacito divino e la disposizione del recipiente, non potendo ambidue queste cose verificarsi: perché se piacesse a Dio darne piú al manco disposto, non sarebbe a misura della disposizione, e se si dá a misura di quella, vi è sempre il motivo pel quale Dio opera, e non usa mai il beneplacito. Si maravegliavano come avessero dannato chi dicesse non esser possibile servare li precetti divini, poiché il medesimo concilio, nel decreto della seconda sessione, esortò li fedeli congregati in Trento che pentiti, confessati e comunicati os-