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42 l'istoria del concilio tridentino


e ritornar al secolo, e li preti maritarsi con gran sprezzo e vilipendio della religione, e la maggior parte di essi ancora commetter molti eccessi ed enormitá: per il che era necessario che fosse pigliata provvisione, per la quale questi sacrileghi matrimoni fossero separati, gli autori di quelli severamente puniti, e gli apostati remessi nella potestá de’ loro superiori.

Fece la dieta risposta al nuncio in iscritto, dicendo di aver letto con reverenzia il breve del pontefice e la instruzione presentata nel negozio della fazione luterana, e rendere grazie a Dio della assonzione di Sua Beatitudine al pontificato, pregandoli dalla Maestá divina ogni felicitá. E (dappoi aver detto quello che occorreva circa la concordia tra prencipi cristiani e la guerra contra turchi) quanto alla dimanda d’eseguire la sentenzia promulgata contra Lutero e l’editto di Vormes, risposero essere paratissimi a metter ogni loro potere per estirpar gli errori, ma aver tralasciato di eseguir la sentenza e l’editto per grandissime ed urgentissime cause. Imperocché la maggior parte del popolo è persuasa dalli libri di Lutero che la corte romana abbia inferiti molti gravami alla nazion germanica; onde se si fosse fatta alcuna cosa per esecuzione della sentenza, la moltitudine sarebbe entrata in sospetto che fosse fatto per sostentar e mantenir gli abusi e impietá, e ne sarebbono nati tumulti populari, con pericolo di guerre civili. Per il che esser di bisogno, in queste difficoltá, di remedi piú opportuni, massime confessando esso nuncio per nome del pontefice che questi mali vengano per gli peccati degli uomini, e promettendo riforma della corte romana, gli abusi della quale se non fossero emendati, e levati li gravami, e reformati alcuni articoli che li prencipi secolari daranno in scritto, non è possibile metter pace tra gli ecclesiastici e secolari, né estirpar li presenti tumulti. E perché la Germania consentí il pagamento delle annate con condizione che si convertissero nella guerra contra i turchi, le quali per tanti anni sono state pagate, né mai convertite in quell’uso, pregano il pontefice che per l’avvenire non abbi la corte romana cura di esigerle, ma siano lasciate

al fisco dell’Imperio per le spese di quella guerra. Ed a quello