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98 l'istoria del concilio di trento


Fra tanto che in Roma si consultava, in Trento si passò inanzi trattando li capi di dottrina, nel che si camminò con la medesima facilitá che per inanzi nel discuter gli articoli. Ma quando si venne ad esprimere il modo dell’esistenza, cioè in che maniera Cristo sia nel sacramento, e la transustanziazione, cioè come di pane si faccia il corpo di Cristo e di vino sangue, non si potè trattare senza contenzione tra le due scole dominicana e franciscana; la quale fu di molta noia alli padri per la sottilitá e per il poco frutto, non sapendo essi medesmi esprimere il proprio senso.

Volevano in somma li dominicani che si dicesse non esser Cristo nell’eucaristia perché da altro luoco, dove prima fosse, sia andato in quella; ma perché la sostanza del pane è convertita nel suo corpo, quello esser nel luoco dove il pane era, senza esservi andato; e perché tutta la sostanza del pane si transmuta in tutta la sostanza del corpo, cioè la materia del pane nella materia del corpo e la forma nella forma, chiamarsi propriamente «transustanziazione». E però doversi tener due modi di essere di Cristo nostro Signore, ambidua reali, veri e sostanziali: uno, il modo come è in cielo, perché egli lassú è salito partendo di terra, dove prima conversava; l’altro, come è nel sacramento, nel qual si ritrova per esser dove la sostanza del pane e vino, convertite in lui, erano prima. Il primo modo chiamarsi naturale perché a tutti li corpi conviene; il secondo, sí come è singolare, cosí non potersi esprimere con alcun nome conveniente ad altri, e non potersi chiamar sacramentale, che vorrebbe dir esser non realmente ma come in segno, non essendo altro sacramento che sacro segno, eccetto se per sacramentale non si voglia intendere un modo reale proprio a questo sacramento solo e non agli altri sacramenti.

Li francescani desideravano che si dicesse un corpo per la divina omnipotenza poter esser veramente e sustanzialmente in piú luochi; e quando di novo acquista un luoco, esser in quello perché ci va, non però con mutazione successiva, come quando lascia il primo per acquistar il se-