Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/110

Da Wikisource.
104 l'istoria del concilio di trento


sdizione ecclesiastica sia un dominio come quella del secolare; ma non si sa por tra loro differenza reale. San Paulo ben vi statuí la differenza, mentre a Timoteo scrisse e a Tito replicò che il vescovo non fosse cupido di guadagno né percotitore; al presente in contrario si fa pagar li processi, impregionar le persone, non altrimenti di quello che al fòro secolare si faccia.

Ma separate le provincie occidentali, e fatto di Italia, Francia e Germania un imperio, e di Spagna un regno, in tutte quattro queste provincie li vescovi per il piú erano assonti per conseglieri del principe, che fece, con la mistura de carichi spirituali e di cure temporali, accrescer l’autoritá del fòro episcopale in immenso. Non passarono duecento anni che pretesero assolutamente ogni giudicio criminale e civile sopra li chierici, e in diverse materie anco sopra li laici, con pretesto che la causa sia ecclesiastica. E oltra questo genere ne inventarono un altro, chiamato di fòro misto, volendo che contra il secolare possi procedere cosí il vescovo come il magistrato, dando luoco alla prevenzione con la quale per l’esquisita loro sollecitudine, non lasciando mai il luoco al secolare, se gli appropriano tutti; e quelli che restano fuori di sí gran numero, vengono in fine compresi da una regola universale stabilita da loro come fondamento di fede, cioè che ogni causa si devolva al fòro ecclesiastico, se il magistrato non vorrá o sará negligente a far giustizia. Ma se le pretensioni del clero fossero fra questi termini fermate, lo stato delle repubbliche cristiane sarebbe tollerabile. Li popoli e principi, quando si vedessero arrivar a termini insopportabili, potrebbono con leggi e ordinazioni ridur li giudici a forma comportabile, come nelli antichi tempi al bisogno s’è fatto. Ma chi ha messo il cristianesmo sotto il giogo, li ha in fine levato il modo di scuoterlo dal collo. Imperocché dopo il 1050 essendo giá fatte proprie del fòro episcopale tutte le cause de’ chierici, e tante dei laici con titolo di spiritualitá, e participate quasi tutte le altre sotto nome di misto fòro, e soprapostosi alli magistrati secolari, con pretesto di dene-