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libro quarto - capitolo iii 133


li peccati sono remessi a chi crede certamente che rimessi gli siano; per il che vien compreso il solo parer di Lutero. Ma essi non restavano satisfatti, affermando che dove si tratta di eresia convien parlar chiaro, e che per tutto non vi sará uno che dará questa dechiarazione; e dimandavano che cosí nel capo della dottrina come nell’anatematismo fosse bene dechiarato questo particolare.

Ma frate Ambrosio Pelargo, teologo dell’elettor di Treveri, considerò che le parole del Signore: Quorum remiseritis forse da nessun padre erano interpretate per instituzione del sacramento della penitenzia, e che da alcuni erano intese per il battesmo, e da altri in qualunque modo il perdono de’ peccati sia ricevuto; e però che il voler restringerle alla sola instituzione del sacramento della penitenzia e dechiarar eretici chi altramente l’esponessero sarebbe dar una gran presa al li avversari e materia di dire che nel concilio si fosse dannata l’antica dottrina della Chiesa. E però gli esortava che, prima che far cosí gran passo, si dovesse veder tutte le esposizioni dei Padri, ed esaminata ciascuna, deliberar poi quello che si dovesse dire.

Molti delli padri giudicarono le remostranze assai considerabili, e desideravano che di novo fosse consultato dalli deputati, e sí come s’era fatto nelle occasioni passate, rimover le cose che offendevano alcuno, e formar il decreto in maniera che da ognuno fosse approbato. Ma il Cardinal Crescenzio si oppose a questo con perpetua orazione, mostrando che il snervare li decreti e levarli l’anima per satisfar li umori de’ particolari non era dignitá della sinodo; che erano maturamente stabiliti, e cosí conveniva conservarli. Nondimeno, se pur il parer suo non aggradiva tutti, che inanzi ogn’altra cosa si dovesse trattare questo generale in una congregazione: se era bene far mutazione o no; e poi descender al particolare. Ma egli in questo non scoprí intieramente qual fosse la sua mira, la qual poi manifestò alli colleghi e alli confidenti: che non bisognava introdurre l’uso di contendere e parlare cosí liberamente; pericoloso se li protestanti fossero venuti, perché averebbono essi voluto altrettanto, quanto li nostri volevano, a favor delle opinioni