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CAPITOLO IV

(novembre - dicembre 1551).

[Decreto di riforma della giurisdizione episcopale, contro le licenze ottenute a Roma, gli abusi dei vescovi titolari, le esenzioni dalla correzione episcopale, le lettere conservatorie, sul vestire del clero, contro la dispensa ai clerici omicidi, contro l’estensione della giurisdizione fuori della diocesi, l’unione di piú chiese, le commende dei benefici regolari, i benefici secolari posseduti da regolari e gli abusi del ius patronatus.— Arrivo a Trento degl’inviati del Württemberg.— Carlo V si trasferisce ad Innsbruck. — Istruzioni papali al legato. — Sessione decimaquarta: pubblicazione dei decreti della penitenza, dell’estrema unzione e di riforma.— Critiche suscitate in Germania.— Dottrina e canoni del sacrificio della messa. — Gli inviati del Württemberg pretendono di presentare la dottrina formulata dai loro teologi, pei quali chiedono piú largo salvocondotto. — Risoluto contegno del legato. — Arrivo di altri inviati tedeschi, con analoghe pretese. — Loro doglianze all’imperatore ed al nipote Massimiliano.— Creazione cardinalizia del Natale.]

Ma nella materia della riforma, sí come s’è detto, quattordici furono gli articoli proposti appartenenti tutti alla giurisdizione episcopale: nella trattazione de’ quali, dopo aver inteso il parere dei canonisti nelle congregazioni, e il tutto letto nella generale, si venne alla formazione del decreto. Nel che la mira dei vescovi non era altra che accrescer l’autoritá propria, recuperando quello che la corte romana s’aveva assonto spettante a loro; e il fine delli presidenti non era altro che di concederli quanto manco fosse possibile: ma con destrezza procedevano l’una e l’altra parte, mostrando tutti d’aver una stessa mira al servizio di Dio, e la restituzione dell’antica disciplina ecclesiastica. Riputavano li vescovi di esser impediti da far il loro ufficio, perché quando suspendevano alcuno, per urgenti cause note a loro, dall’eser-