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libro quarto - capitolo vi 175


molte altre cose, de quali una sarebbe stata trovar forma di trattare. Imperò quel giorno si fece congregazione in casa del legato, e fu deliberato di prolongar la sessione fino al primo di maggio. In questa congregazione fu ricevuto l’ambasciator di Portogallo, il qual presentò il suo mandato e fece un ragionamento, e li fu risposto in forma solita con lodi e ringraziamenti al re, e con parole di complemento all’ambasciatore. Ma quelli di Virtemberg, vedendo che non si dava risposta alle proposte loro, e ancora che il legato teniva secreta la confessione da essi presentata, la qual da molti era ricercata né si poteva avere, avendone essi portate alcune copie stampate giá, le distribuirono a diversi; di che vi fu gran strepito, e da alcuni si diceva che meritavano castigo, perché quelli a chi vien concesso salvocondotto sono in obbligo di fuggir ogni offesa di chi glielo concede; e questa era stimata un’offesa pubblica. Pur finalmente il tutto si quietò.

Fecero piú volte li protestanti instanzia con li ambasciatori cesarei che si dasse principio all’azione, la qual tuttavia si differiva, ora sotto pretesto che il legato era indisposto, ora sotto diversi altri. Li ambasciatori cesarei facevano ogni ufficio per dar principio; operarono che li protestanti si contentassero di tralasciar la richiesta di risposta alle dimande loro presentate, poi anco di non ricercare che fosse esaminata la dottrina da loro esibita. Ma essendo sempre, ceduta una difficoltá da’ protestanti, eccitate delle altre dalla parte de’ presidenti, ora sopra il modo di trattare, ora sopra la materia dove incominciare, in fine si contentavano li protestanti, cosí persuasi dal Pittavio, d’incominciar dove gli altri volevano. Non per questo fu fatto ingresso. Il legato, se ben gravissimamente infermo per le gran passioni d’animo, era stimato cosí fingere per trovar pretesto di non dar principio. Li nonci erano irresoluti, e li vescovi non erano tra loro d’accordo; perché quelli che dependevano da Cesare, spagnoli e altri, mossi dagli ambasciatori imperiali, volevano che si camminasse inanzi; ma quelli che dependevano dal pontefice, inso-