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l'istoria del concilio di trento |
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il re era stato nell’occhio ferito, in pena delle parole dette a!
Borgo, che voleva vederlo abbruggiare. Ma la morte e costanza
di un uomo cosí conspicuo eccitò nelli animi de molti la
curiositá di sapere che dottrina era quella per quale cosí animosamente aveva sostenuto il supplicio, e fu causa di far
crescere molto il numero, il quale anco per altre cause andava
aumentandosi ogni giorno. Onde gl’interessati nella destruzione loro, o per amor della vecchia religione o come ecclesiastici, e per esser stati autori delle passate persecuzioni,
reputando necessario scoprirli prima che il numero fosse cosí
grande che non si potesse poi opprimere, a questo fine in
tutta Francia, e in Parigi massime, fecero metter immagini
della beata Vergine e del li santi in ogni cantone, accendendoli
inanzi candele e facendo cantare a’ facchini e altre persone
plebee le solite preci della Chiesa, postivi anco uomini con
cassellette che dimandavano limosina da comprar candele; e
chi passando non onorava le immagini, o non stava con reverenza a quei canti, o non dava le lemosine richieste, li avevano per sospetti, e il manco male che li potesse avvenire
era di esser maltrattati dalla plebe con pugni e calci, perché
anco gran parte erano impregionati e processati. Questo irritò
li reformati e fu gran causa della congiura di Goffredo Renaudio, de quale si dirá.