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246 l'istoria del concilio di trento


dell’ambasciator destinato. Questi fu Scipione conte di Arco, che a’ 10 febbraro gionse in Roma; e nel principio riscontrò in gran difficoltá, avendo commissione dall’imperatore di render al papa solo riverenza, ed essendo il papa risoluto che li rendesse obedienzia, mostrando che li altri ambasciatori cesarei cosí avevano usato verso li precessori suoi, parlando risolutamente che in altra maniera non era per ammetterlo. L’ambasciator di Spagna e il Cardinal Paceco lo consigliavano a non trapassar le commissioni avute; in contrario lo inducevano il Cardinal Morone e Trento; il parer de’ quali fu seguito dal conte, perché l’imperator gli aveva commesso che con quelli cardinali consegnasse tutte le cose sue. Spedita in consistoro la ceremonia con sodisfazione del papa, nella prima audienza privata, dovendo l’ambasciator per nome di Cesare pregarlo a convocar il concilio per componer li dissidi di Germania, fu dal papa prevenuto, con molto contento dell’ambasciatore, quale credendo dover trattar col papa di cosa dispiacevole, s’era preparato di rappresentarla con molta dolcezza per farla ascoltare piú facilmente. Gli disse il papa che, essendo in conclavi tra li cardinali, s’era trattato di rimetter il concilio, nel che egli era stato parte molto principale; e fatto pontefice, era maggiormente confermato nella stessa deliberazione, non volendo però camminar in questo alla cieca, ma in modo che non s’incontri difficoltá, come le altre volte è avvenuto; ma prima siano premesse le disposizioni necessarie, acciò ne succeda il frutto desiderato. Trattò l’istesso dopo con li ambasciatori di Francia e Spagna, e scrisse alli nonci suoi di rappresentar l’istesso alli loro re. Ne parlò anco con gli ambasciatori di Portogallo e delli principi italiani che erano in Roma.

Doppoi questi uffici il duca di Savoia mandò persona espressa a ricercare il pontefice di far con sua buona grazia un colloquio di religione per istruir li popoli delle sue valli, che generalmente tutti erano alienati dalla religione antica. L’occasione fu perché di quelli che giá circa quattrocento anni si ritirarono dalla chiesa romana, chiamati valdensi, e