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272 l'istoria del concilio di trento


operino che i prelati de’ loro domini senza scusa e dimora eseguiscano il loro debito e abbiano libero e sicuro viaggio per loro e per la compagnia, sí come fará egli in quello che potrá; non avendo altro fine nel celebrar quel concilio che l’onor di Dio, la riduzione delle pecorelle disperse e la tranquillitá perpetua della repubblica cristiana: ordinando che la bolla sia pubblicata in Roma, e con quella pubblicazione dopo il termine di due mesi obblighi tutti li compresi, come se fosse loro presenzialmente intimata.

Reputò il pontefice d’aver satisfatto a se stesso, a quelli che volevano intimazione di novo concilio e a quelli che ricercavano continuazione del vecchio; ma, come avviene nelli consegli medi che sogliono dispiacere ad ambe le parti, il pontefice a nissuno sodisfece, come si dirá.

Immediate dopo la pubblicazione della bolla, il papa spedí il Nicheto in Francia con quella, e con commissione che, se non fosse piaciuta la forma, dicesse che non si guardasse alla voce «continuare», perché quella non impediva che non si potesse di novo parlare sopra le cose giá proposte. La mandò anco all’imperatore e in Spagna. Destinò, oltre di ciò, Zaccaria Delfino, vescovo di Liesina, noncio alli principi della Germania superiore, e Giovanni Francesco Commendone, vescovo del Zante, a quelli dell’inferiore, con lettere a tutti, e con ordine di ricever prima instruzione da Cesare come trattar con loro, e poi eseguir l’ambasciata. Destinò ancora l’abbate Martinengo alla regina d’Inghilterra, invitando lei e li vescovi del regno al concilio: cosí persuaso da Edoardo Carno, di sopra nominato, che gli promise il noncio dover esser, anco con il voler della regina, ricevuto dalla metá del regno. E quantunque fosse posto al papa in considerazione che il mandar nonci in Inghilterra e altrove a principi che professavano aperta separazione dalla sede romana non era con riputazione, rispondeva voler anco umiliarsi all’eresia, poiché tutto era condecente a quella sede quel che si faceva per acquistar le anime a Cristo. Per la qual ragione ancora mandò il Canobio in Polonia, con disegno di farlo passar