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342 l'istoria del concilio di trento


L’istesso mese Navarra scrisse all’elettor palatino, duca di Virtemberg e Filippo di Assia, avvisando che, quantunque non s’avesse potuto convenire nel colloquio di Poissi, né in quest’ultimo in materia delle immagini, egli però era per adoperarsi sempre per la riforma della religione, ma introducendola a poco a poco, per non turbar la pubblica quiete del regno. In quel tempo istesso il duca di Ghisa e il Cardinal di Lorena andarono alle Taverne, castello del vescovo d’Argentina, e vi convenne Cristoforo duca di Virtemberg con li ministri confessionisti. Per tre giorni furono insieme, ed esplicarono al duca il favor fatto alla confessione augustana nel colloquio di Poissi, e la repugnanzia delti riformati francesi in accettarla, ricercando che la Germania si unisse a loro per impedir la dottrina di Zuinglio, non per impedir l’emendazione della religione, la qual desiderano, ma solamente acciò non pigli radice un veneno pestifero, non solo in Francia, ma anco in Germania. Il che fu fatto da loro, acciò, instando la guerra, potessero aver facilmente aiuti, o almeno quelli fossero negati alla parte contraria. Questo abboccamento generò gravissimi suspetti in Roma, in Trento e anco in Francia. Il cardinale e li aderenti suoi si giustificavano che fosse per beneficio della cristianitá, per aver favore anco da protestanti di Germania contra li ugonotti di Francia. È anco fama che il Cardinal desiderasse veramente qualche unione nella religione con Germania, e che sí come aborriva dalla confessione di Genéva, cosí inclinasse all’augustana e desiderasse vederla piantata in Francia. È ben cosa certa che, dopo finito il concilio tridentino, egli diceva aver altre volte sentito con quella confessione; ma dopo la determinazione del concilio essersi acquietato a quella, convenendo ad ogni cristiano cosí fare. Per le prediche che pubblicamente si facevano in Francia, con tutto che nascessero sedizioni in diversi luochi che impedivano l’aumento de’ riformati, nondimeno si trovò che in questo tempo erano costituite duemilacentocinquanta radunanze, che dimandavano chiese.

In Trento, venuto il 26 febbraro, congregati nella chiesa