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libro sesto - capitolo vi |
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nismo. Se ben è cosa certa che il penitente debbe elegger
ogni male temporale piú tosto che peccare, fu nondimeno
conseglio del Gaetano che non si venisse a specificate comparative, con dire d’esser tenuto ad elegger piuttosto d’esser
tanagliato e posto in ruota ecc.; perché sarebbe un tentar se
stesso senza necessitá e cadere dalla buona disposizione, presentandosi li spaventi senza proposito: cosí nell’occasione
presente questi ambigui, quando li sará portata la grazia del
concilio, resteranno contenti, ringrazieranno Dio e la Chiesa,
non penseranno piú oltre, e pian piano si fortificheranno. È
comandamento preciso di san Paulo di «ricever l’infermo nella
fede, non con dispute», né con prescriver le opinioni e regole,
ma semplicemente, e aspettando opportunitá per darli piú piena
instruzione. Adesso chi in Germania proponesse la condizione
che credino questo e quello, si metteranno in difficoltá, mentre
che la mente tituba, e pensando se debbiano o non debbiano
crederlo, capiteranno in qualche errore al quale non averebbono pensato. A questa ragione di piú aggiongevano che,
mentre si sostiene la Chiesa aver con giuste cause levato il
calice, e poi si concede senza alcun rimedio a quelle, ma con
altre condizioni, si viene a confessare d’averlo levato senza
causa; per il che concludevano che fosse a proposito statuire
per condizioni tutti li rimedi alli inconvenienti per quali il calice
giá fu levato, cioè che il calice mai si porti fuori di chiesa,
e agl’infermi basti la specie del pane; che non si conservi,
per levar il pericolo dell’acidume; che si usino le fistule, come
giá nella Chiesa romana, per evitar la effusione. Che cosí ordinando, si dimostrerá che con ragione fu giá la provvisione
fatta, si ecciterá la riverenza, si sodisfará al populo e principi,
non si metteranno li deboli in tentazioni. Fu anco detto da
un spagnolo che non era da creder cosí facilmente a quello
che si diceva d’un cosí ardente desiderio e devozione de’ cattolici al calice, ma esser bene che il concilio mandasse in
Germania ad informarsi chi sono questi che lo dimandano,
e della fede loro nel rimanente, e delle cause motive: che la
sinodo, avuta quella relazione, potrá deliberare con qualche
fondamento, e non alla cieca sopra parole d’altri.