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46 l'istoria del concilio di trento


Venuto il san Martino, con tutto che grandi fossero le confusioni di Germania, li concili diocesani furono in molte cittá celebrati, ricevuta la riforma nuova dell’imperatore, mutata solo la forma secondo che piú pareva convenire al modo di decretare di ciascuna diocesi, senza però provvisione per l’esecuzione; e parevano ben cose statuite per pura apparenza. Inanzi quaresima non fu tenuta alcuna sinodo provinciale, secondo il decreto imperiale. Nel principio di quaresima l’elettor di Colonia incominciò la sua; e narrato il bisogno di emendazione del clero, soggionse tutta la speranza esser stata posta nel concilio di Trento, che era principiato con qualche successo felice; qual speranza tutta perduta, per l’inaspettata dilazione suscitata per le discordie dei padri nel trasferirlo, Cesare, per non mancar di suo debito, poiché ebbe con la guerra soggiogati li rebelli, restituí la dottrina e ceremonie cattoliche, rimesse al concilio solamente la determinazione di due articoli, e ordinò la reformazione del clero; in esecuzione di che la sinodo, dopo molte trattazioni, per la dominica di Passione aveva stabilito una forma conveniente alla sua metropoli. Soggionge poi li decreti in quali non è trattata alcuna materia di fede, ma solo li mezzi di reformare, al numero di sei, la disciplina: la restaurazione delli studi, l’esame de ordinandi, l’ufficio di ciascun ordine, la visita, le sinodi, la restituzione della giurisdizione ecclesiastica, con molti decreti in ciascun capo. Sopra ciascun de’ quali, fatto un longo discorso con molti precetti, cosa bella per speculativa trattazione, finalmente sono aggionti trentotto capi per restituzione delle antiche ceremonie e usi ecclesiastici. Li Paesi Bassi, ereditari dell’imperatore, sono soggetti alla metropoli colognese; onde l’imperatore, ricevuto quel concilio e fattolo esaminare dalli conseglieri e teologi suoi, lo approvò con sue lettere delli 4 luglio, comandò che per tutte le terre sue fosse ricevuto e osservato, imponendo alli magistrati che, ricercati, assistano all’esecuzione.

Non servò l’istesso stile Sebastiano elettor di Magonza,

che ridotto nel concilio della provincia sua la terza settimana