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146 l'istoria del concilio tridentino


tenuta in Francia della superioritá del concilio, e se fosse stata proposta averebbono protestato de nullitate e sarebbono partiti, scrisse il papa che la proponessero, segua quello che vuole. Ma li legati, temendo che fosse molto importuno qualsivoglia moto con la nova vicinanza dell’imperatore, rescrissero che era bene differire sino finita la materia del matrimonio.

Nella seconda classe, il dì 17 febbraio, il primo che parlò fu il padre Soto. Il quale sopra l’articolo del divorzio distinse prima la congionzion matrimoniale in tre parti: quanto al ligame, quanto all’abitar insieme, e per quel che tocca la copula carnale, inferendo esser parimente altrettante separazioni. Si estese in mostrare che nel prelato ecclesiastico era autoritá di separar li maritati o di conceder loro divorzio quanto all’abitar insieme e quanto alla copula carnale, per tutte quelle cause che da loro fossero giudicate convenienti e ragionevoli, restando però sempre fermo il ligame matrimoniale, sí che né all’uno né all’altro fosse facoltá di passar all’altre nozze, allegando che questo era quello che «da Dio era legato, né poteva esser da alcun altro disciolto». Si travagliò longamente per le parole di san Paulo, il qual concede al marito fedele, se la moglie infedele non vuol abitar con lui, di restar separato. Non si contentò dell’esposizione comune che «il matrimonio tra gl’infedeli non sia insolubile», allegando che l’insolubilitá sia dalla legge naturale, per le parole di Adam esposte da nostro Signore, e per l’uso della Chiesa, nella quale li maritati infedeli battezzati di novo non contraono matrimonio, e pur il loro non è differente da quello degli altri fedeli. E si resolse di dire esser migliore l’intelligenzia del Gaetano, che anco quella separazione di san Paulo del fedele dall’infedele non s’intende quanto al legame matrimoniale, e che era cosa che doveva esser dal santo concilio ben considerata. Quanto alla fornicazione, disse che quella parimente non doveva esser causa della separazione del legame, ma della copula e dell’abitare solamente. Si trovò però implicato, per aver detto prima che il divorzio poteva esser concesso per piú rispetti, per molte cause; dove che, l’Evangelio non admettendo se non la causa