Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/21

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libro settimo - capitolo i 15


invenzione, con dire che fosse debito quello che per grazia fu conceduto; e questa è delle piú pestifere eresie che mai fossero inventate, poiché distrugge la Chiesa, e senza quella non può star la fede. Allegò molte ragioni e congruenzie, per quali l’ordinazione debbe esser in sola potestá dell’ordinatore; e quelle confermò con decretali de pontefici. E in fine concluse che non solo sentiva che l’articolo dovesse esser condannato per eretico, ma ancora che, essendosi levato via con giuste e necessarie ragioni il voto e consenso della plebe nelle ordinazioni, si correggesse anco il ponteficale, e si levassero quei luochi che ne fanno menzione; perché restando, sempre gli eretici se ne vaieranno per provare che l’intervento del populo sia necessario. Li luochi esser molti; ma per recitarne uno, nell’ordinazione del li preti il vescovo ordinatore dice che non senza causa fu statuito dai Padri che nell’ordinazione delli rettori dell’altare intervenga il voto del populo, acciò sia ubidiente all’ordinato, poiché averá prestato il consenso suo ad ordinarlo: se questo e altri tal riti resteranno, sempre li eretici detteranno alla chiesa cattolica; diranno che le ordinazioni al presente sono mostre e apparenze, come impiamente disse Lutero.

Fra’ Francesco Forier, dominicano portughese, disse non potersi metter in dubbio la gerarchia della chiesa cattolica, avendosi per tradizione degli apostoli e per testimonio di tutta l’antichitá e per costume della Chiesa in ogni tempo. E quantunque il vocabolo non sia da tutti usato, nondimeno la cosa significata esser stata sempre in uso. Dionisio Areopagita averne fatto un proprio trattato; e il concilio niceno averla approbata, e nominatala costume antico; e quel che dalli Padri nel principio del quarto secolo è chiamato antico, nissun potrá negargli l’origine al tempo degli apostoli. Solo a lui pareva che non fosse luoco di trattarne insieme col sacramento dell’ordine, se ben molti delli scolastici ne trattano in quel luoco, ponendo la ierarchia negli ordini superiori e inferiori: cosa che non sussiste, essendo certo che il pontefice è il sommo ierarca: seguono li cardinali, patriarchi, primati, arcivescovi, vescovi, e dopo ancora arcipreti, arcidiaconi e gli altri de’