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250 l'istoria del concilio tridentino


per virtú e potenzia della parola divina proferita dal sacerdote, solo ministro ordinato a questo effetto secondo la instituzione di Cristo, confessando anco che sia offerto nella messa a Dio per li vivi e per li morti in remission dei peccati; e di ricever finalmente e di ritener fermissimamente tutte le cose osservate pia, santa e religiosamente dalli maggiori sino a quel tempo; né lasciarsi movere in alcun conto da quelle, ma fuggir ogni novitá de dogmi come perniciosissimo veneno, fuggendo ogni scisma, detestando ogni eresia e promettendo di assister pronta e fedelmente alla Chiesa contra tutti gli eretici.

Risoluto di lasciar da canto anco questo capo, come si è detto, si attese ad accomodar il capo della residenza, levato via tutto quello che potesse dispiacere a chi la teneva de iure divino e a chi de positivo. Il Cardinal di Lorena s’adoperò con grandissima diligenzia ed efficacia a concordar le parti, risoluto che onninamente la sessione si facesse al tempo determinato. Perché avendo in quei giorni avuto dal pontefice amorevolissime lettere che l’invitavano ad andar a Roma e abboccarsi con lui, e avendo giá deliberato di dar ogni satisfazione alla Santitá sua, era risoluto di darli quella molto desiderata per caparra, cioè di metter fine alle discordie e componer le differenze tra li prelati. Ma quanto all’andar a Roma, rispose parole ambigue, volendo aspettar prima risposta di Francia.

Un altro impedimento, se ben di causa non molto importante, allongava il progresso. Questo era il trattar delle fonzioni degli ordini: di che era proposto un grande e longo capitolo, dove si esplicavano tutte, incominciando dal diaconato sino all’ostiariato. Questo fu, al principio che si formarono li decreti, dalli deputati composto come necessario per opporsi alli protestanti, li quali dicono quegli ordini non esser stati instituiti da Cristo, ma per introdozione ecclesiastica, e che, per esser uffici di buono e ordinato governo, vi sia comodo e bisogno di loro, ma non siano sacramenti. Era il capo del decreto tratto dal Pontificale, prescrivendo le fonzioni di ciascuno, che longo sarebbe riferire e superfluo, potendosi legger