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346 l'istoria del concilio tridentino


tenuti a defender l’autoritá pontificia, sopra quale sola resta fondata la legittimitá delli figli. Ma dall’altro canto per il danno si metteva la perdita delle entrate d’Inghilterra e dell’obedienzia di quella corona, che contrappesavano ogni guadagno e ogni amicizia per le dispense guadagnate.

Li francesi reprendevano il decreto che chi ruba donna sia tenuto dotarla ad arbitrio del giudice, dicendo che la legge sopra le doti non può essere fatta per autoritá ecclesiastica, e che era un artificioso modo di levar la cognizione di quel delitto al secolare; perché se tocca all’ecclesiastico far la legge, tocca anco il giudicar la causa; e se ben si diceva assolutamente ad arbitrio del giudice, non esser da dubitare che dechiarando averebbono inteso del solo giudice ecclesiastico. E riputavano usurpazione dell’autoritá temporale il punir li secolari d’infamia e d’incapacitá alle degnitá. Parimente non approvarono l’ordinazione contra li concubinari perseveranti in scomunica un anno, che siano puniti dall’ecclesiastico; perché l’estrema, ultima e massima delle pene ecclesiastiche è la scomunica, secondo la dottrina di tutti li Padri; onde il voler passar oltre quella, esser entrar nella potestá temporale; e tanto piú quanto se gli dá facoltá di scacciar le concubine dalle terre, deridendo la potestá secolare con implorar il braccio se fará bisogno: che è un affirmar che per ordinario si possi venir ad esecuzione di questa esulazione dal medesimo ecclesiastico.

Il decreto della reforma nel primo capo era notato o di mancamento o di prosunzione, atteso che, se l’autoritá della sinodo si estende in dar legge al papa, massime in cose tanto debite, non era giusto farlo in forma di narrativa e con obliquitá di parole. Se anco la sinodo ha da recever le leggi dal pontefice, non si poteva scusare di non aver passato li suoi termini; poiché se ben obliquamente, tuttavia però acremente riprende le passate azioni di quel e d’altri pontifici. Dicevano li periti dell’istoria ecclesiastica il tirar a Roma tutte le cause dei vescovi esser una nova polizia per aggrandir sempre piú la corte, poiché tutti li esempi dell’antichitá e li canoni delli