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358 l'istoria del concilio tridentino


protesta, aggiorni li uffici delli cesarei per l’espedizione, fu causa che, dopo aver posto questo in deliberazione piú volte, si risolvè di dimandar la conferma e licenziar la sinodo nella medesima sessione.

Il Cardinal di Lorena scrisse a Venezia in diligenzia all’ambasciator Ferrier che, essendo accomodato il capo dei principi, dovesse tornar a Trento. Il qual rispose di non poterlo fare, se non aveva particolar commissione di Francia, poiché per le lettere dei 9 il re aveva scritto a lui e anco ad esso cardinale che, quando il decreto fosse stato acconcio ed egli avvisato, averebbe rimandato l’ambasciatore; per il che a lui era necessario aspettar ordine di Sua Maestá. Ma tuttavia scrisse al re che non aveva stimato bene per il suo servizio il tornarci, perché le ragioni regie e libertá della chiesa gallicana erano violate ancora in altri decreti pubblicati in quella sessione.

Ridotta la reforma a buon termine, fu data cura al Cardinal varmiense con otto prelati di formar il decreto di purgatorio, e invocazione, venerazione, reliquie e immagini de’ santi; e quantonque avessero tutti questi fine di non metter a campo cose di difficoltá, non erano concordi. Volevano alcuni di essi far menzione del luoco e del fuoco, come nel concilio fiorentino. Altri dicevano che, non essendo questo senza difficoltá, né essendo cosa riuscibile il trovar parole da esprimerlo che diano sodisfazione a tutti, meglio era non dir altro se non che le buone opere de’ fedeli giovano alli morti per remissione delle pene. L’arcivescovo di Lanciano raccordò che, trattandosi della messa, si era fatta menzione che quel sacrificio è offerito per i defonti in Cristo non intieramente purgati, per le qual parole la dottrina del purgatorio era assai difinita; onde non occorreva altro fare se non ordinare ai vescovi che la facessero predicare e levassero gli abusi, avendo anco cura che non si manchi dei suffragi debiti per i defonti. E in questa sentenzia fu formato il decreto.

Nella materia dei santi furono facilmente concordi nel condannar particolarmente e specificatamente tutte le opinioni