Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/385

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libro ottavo - capitolo xi


consegneranno o in iure o in fatto, o persuaderanno al duello, e li spettatori, siano scomunicati.

XX. In fine fu letto il tanto esaminato capitulo della libertá ecclesiastica, o vero riforma de’ principi. In quello la sinodo ammonisce i principi secolari, confidando che concederanno la restituzione delle ragioni sue alla Chiesa, e ridurranno i sudditi alla reverenzia verso il clero, e non permetteranno che li officiali e inferiori magistrati violino l’immunitá della Chiesa e persone ecclesiastiche, ma insieme con essi principi saranno obedienti alle constituzioni del sommo pontefice e concili: determinando che tutte le constituzioni dei concili generali e apostoliche a favor delle persone ecclesiastiche e della ecclesiastica libertá siano osservate da tutti; ammonendo l’imperator, re, repubbliche e principi e tutti a venerar le cose che sono di ragione ecclesiastica, e non permetter che dalli signori inferiori o dalli magistrati o ministri suoi siano violate, acciò li chierici possino star alla sua residenzia ed esercitarsi negli uffici senza impedimento, con edificazione del populo.

Dopo questo fu letto un decreto, del quale in nessuna congregazione si era prima parlato, per il quale la sinodo dechiarava che in tutti li decreti di riforma fatti sotto Paulo, Giulio e Pio in quel concilio, con qualsivoglia parole e clausole, s’intenda sempre salva l’autoritá della sede apostolica.

Non potendosi espedire, per esser l’ora tarda, il rimanente in quella sessione, secondo la deliberazione presa nella congregazione generale il rimanente fu differito al giorno seguente. Nel quale, quantonque fosse giá venuta nova che il papa era migliorato e in tutto posto in sicuro della vita, si fece la congregazione inanzi giorno; furono letti li decreti delle indulgenzie, di finir il concilio e di dimandar la conferma; e approvati da tutti.

Dopo il disnar si fece la sessione, nella quale fu letto il decreto delle indulgenzie, che in sostanza contiene: Cristo aver dato autoritá di concederle alla Chiesa, e lei averla usata da antichissimo tempo; e pertanto la sinodo insegna e