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214 scritti giurisdizionalistici

scambievole aiuto, gl’inquisitori avevano cura che non si stampasse cosa contraria alla religione né alli rispetti del buon governo de’ popoli, ed il secretario serviva solo per qualche rispetto secreto incognito all’inquisitore. Ma giá cinquanta anni li interessi del governo ecclesiastico incominciarono a farsi diversi da quei del temporale, e pian piano sino al tempo presente sono venuti a tanta contrarietá, che di quello che al temporale tocca non si può piú, come giá ne’ tempi andati, rimettersene alli inquisitori, li quali hanno interessi tutti contrari; ma è necessario che il principe abbia ministri secolari che ne prendino esatta cura.

Nel principio che il mal nacque, il primo principe che se n’avvide fu il re Filippo II di Spagna, il qual considerando l’importanza del negozio, fece una legge per quale levò la stampa dalla sopraintendenza degli ecclesiastici, lasciato a loro soltanto la cura delli messali, breviari e carte da insegnar a’ putti la grammatica, e del rimanente diede la cura ad un conseglio, che eresse per sopraintendere a questa materia, dal quale furono terminati capitoli e regolate le cose come li interessi del governo ricercano. Al presente le cose sono ridotte al colmo, che è cieco chi non vede la peste che alcuni libri portano al governo civile. Da pochi anni in qua esce quotidianamente un stuolo di libri, che insegnano non esser da Dio altro governo che l’ecclesiastico; il secolare esser cosa profana e tirannica, e come una persecuzione contro li buoni, da Dio permessa; che il popolo non è obligato in conscienzia ubidir le leggi secolari né pagare le gabelle e publiche gravezze, e pur che l’uomo sappia far sí che non sia scoperto, tanto basta; che le imposizioni e contribuzioni publiche per la maggior parte sono inique ed ingiuste, e li principi che le impongono scommunicati; che per queste leggi inique e scommuniche de’ principi vengono le mortalitá, carestie ed altri publici infortuni; e in somma li principi e magistrati sono rappresentati e posti in concetto de’ sudditi per empi, scommunicati ed ingiusti; che sia necessario temerli per forza, ma in conscienzia sia lecito far ogni cosa per sottrarsi dalla lor soggezione. E per soprabondanza del male, la desgrazia o la malizia di qualche persona cattiva ha