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lettere di fra paolo sarpi. 39

con la spesa infruttuosa, senza essere nè in pace ne in guerra.

Di Levante alli giorni passati abbiamo avuto il tentativo fatto sopra Cipro con tante forze, come se in quell’isola fossero solo mille persone, e quelle addormentate. Li assalitori sono partiti con l’onore conveniente, e con dar nome o di voler tornarci, o d’assalir altri luoghi de’ Turchi.

In quell’imperio moltiplicano così li cattivi umori, che è necessario in breve ne segua una crisi, quale ovvero lo conduca al fine, o lo purghi di maniera, che resti in maggiore perfezione che mai. È venuta una gran nuova di Polonia, quale non scrivo per non parermi troppo grande. Di Grigioni abbiamo un giorno buoni, l’altro cattivi avvisi. Dio faccia che il tutto termini in bene, ma le cose sono assai confuse.

Io tengo desiderio grande di veder intiera la pragmatica di san Luigi; e quando V. S. avesse mezzo di farmene aver una copia, se bene fosse scritta a mano, mi farebbe favore. E qui facendo fine, prego Dio che doni a V. S. ogni felicità; alla quale con riverenza bacio le mani. Il padre maestro Fulgenzio li rende infiniti saluti.

Di Venezia, il 4 settembre 1607.




XIV. — Al medesimo.1


Illustrissimo signore.

Usiamo in Italia di dire, che chi loda uno, è debitore di mostrarlo in effetto quale l’ha descritto in


  1. Edita: come la precedente.