Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/354

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346 lettere di fra paolo sarpi.

quelli stessi che, non solo per giustizia e convenienza, ma per interesse proprio massimamente, dovevano pigliarne le parti. Ma forse Iddio ha permesso questo in bene del Richer medesimo, il quale dovrà consolarsi pensando che ha patito persecuzione per una pia e giusta causa; e che, se non in questa, vivrà in benedizione a tutti nell’età ventura, dovechè i suoi nemici avranno rimprovero di cortigiana piacentería. Gli basti oggi l’avere ad encomio de’ suoi sforzi il testimonio della coscienza e dei buoni.

Mi ha fatto meraviglia il nuovo tenore delle lettere regie, di cui ho ricevuto un esemplare mandatomi da V.S.; e non ho potuto approvare che sul principio si rovesciasse l’ottimo sistema governativo tenuto per secoli, con tanta tranquillità e prosperamento. Grande è per fermo ora costì il potere o, per dir meglio, lo strapotere de’ Gesuiti, che pur forse non arriverà al segno che pensano. Perocchè è forza cangino certamente le cose; e la virtù francese, ora ristretta nell’intimo dei cuori e fatta dalle contraddizioni più vigorosa, per forza di antiperistasi si verserà, rovesciandoli, sopra tutti gli ostacoli e metterà riparo anco ai mali avvenire. Il che non solo spero, ma prego Dio continuamente che avvenga.

Ho letto la dissertazione di Leidressier, e l’ho scorsa di nuovo, fuor del mio solito: tanto m’è parsa cosa bella e perfetta. L’autore, qualunque siasi, merita l’elogio e l’ammirazione di tutti i buoni. Alla eleganza del dettato accoppia la sodezza della dottrina; tanto che, se non continua ad usare l’ingegno in comune benefizio, mancherà a sè stesso ed ai buoni. Oh come agognerei di essere raccomandato alla benevolenza di tal uomo!