Pagina:Satire di Tito Petronio Arbitro.djvu/211

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CAPITOLO VENTESIMOTTAVO

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arte poetica. poemetto sulla guerra civile.



Ma qui Eumolpione tornando alla sua dottrina disse la Poesia, o giovanetti, molti ha ingannato; perchè come uno sa quanti piedi formino un verso, e sa legare in un giro di parole un pensier delicato, credesi tosto aver toccato la cima di Elicona. Perciò taluni nelle faccende giudiziarie esercitati si rifugiano spesso alla calma delle muse, stimando essere cosa più facile il comporre un poema,120 che una allegazione ricca di periodetti pungenti. Ma uno spirito magnanimo schiva la vanità, nè un sano ingegno immagina o pubblica una composizione, s’ella non sia inaffiata da una abbondante corrente di letteratura. Bisogna guardarsi da ogni plebeismo, per così esprimermi, di parole e sceglier voci non usate dal volgo, cosicchè possa dirsi

Abborro e fuggo la profana plebe.

Conviene oltr’a ciò aver cura, che le sentenze non si alzino al di là del genere, in cui si scrive, ma abbiano quello splendore, che corrisponda al colorito della