Pagina:Senofonte.djvu/279

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DELLE

ENTRATE

PUBBLICHE

Io sempre giudicai esser vero che le repubbliche sogliono assomigliarsi a coloro che le governano. Ma conciosiache venga detto che fra’ principali della Repubblica Ateniese si trovino alcuni li quali sono intendenti della giustizia di tal maniera, che non pare che altri metta loro il piè innanzi: e nondimeno per la povertà della plebe è forza che nelle città facciano qualche ingiustizia; cominciai a discorrer fra me medesimo, se si poteva trovar modo col quale i cittadini potessero cavare il viver loro da questo stato, e questo modo fosse giusto. Perche io stimava se questa cosa fosse posta in esecuzione che ad un tempo stesso si sarebbe lor provveduto, e fatto che gli altri Greci non li avrebbero avuti in sospetto. Dunque discorrendo io sopra le cose che mi erano venute in pensiero, primieramente mi s’è rappresentato tale questo paese per natura che egli sia bastante a somministrare una gran copia di gabelle. Ma perche ognuno vegga che io dico il vero;