Pagina:Senofonte L Economico tradotto da Girolamo Fiorenzi Tipografia Nobili 1825.djvu/63

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avere nel verno abbondante fuoco, e caldi bagni? E dove nella state più soavemente potresti godere, e delle fresche acque, e delle piacevoli aure, e delle grate ombre? E dove potresti offerire primizie, che più si convengano agli Dei, o dove vedresti solennità più frequentate? E quale altro luogo hai tu mai che sia, e più grato ai servi, e più accetto alla moglie, e più bramato dai figli, o più grazioso agli ospiti? Io ben mi meraviglio se alcun uomo libero abbia altro avere, che gli sia più caro di questo, o altra cura possa trovare del coltivamento della terra più piacevole, e più utile. Inoltre la terra, se ben la riguardi insegneratti pur anco la giustizia, veggendo come essa si studia di ricambiare con abbondanti raccolte la diligente coltivazione. Di poi se interviene alcuna volta, che sopravvenendo un grosso esercito di nimici devasti, e saccheggi le campagne: i coltivatori della terra, i quali per questa esercitazione sono già divenuti animosi, e gagliardi, sendo così ben disposti di animo, e di corpo, potranno, se il nume non gliel contrasti, recandosi nelle terre degli assalitori, da quelle prendere di che sostentarsi, poichè nella guerra sovente è più sicuro il procacciersi il vitto colle armi, che con gli stromenti dell’agricoltura. E il vero l’agricoltura quelle cose ancora ne insegna, che si hanno a praticare nella guerra: poichè siccome contro i nimici si conviene andare in