Pagina:Sequi - In val di Bisenzio, Pichi, Arezzo, 1883.djvu/10

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aveva destato la sua ammirazione e ilarità. Questa indicazione che non sfuggì agli occhi miei, cadeva su di alcune notizie, che si davano dai giornali, della caduta della repubblica romana, e della cattura di Garibaldi operata dagli austriaci nelle acque di Venezia.

Risero ambedue insieme gli incogniti, ed io fatto ardito dalla ilarità loro, li domandai se fossero provenienti dagli stati romani, e se avessero potuto darmi qualche sicuro ragguaglio degli affari di Roma, poichè dai giornali, poco potevamo riprometterci di verità essendo molto discordi, e contradittorie le notizie che in quelli si contenevano.

Alla mia dimanda fu risposto che tutto era finito, e che i pochi superstiti degli ultimi fatti di Roma eransi disciolti e sparsi in quà e là per le romane Legazioni.

Un impulso ed un fremito non mai più sentito in me fecemi esclamare «Ed il nostro Garibaldi ove trovasi?»

Una tale dimanda scosse di un subito l’amica coppia ed uno di questi fissatimi gli occhi in viso, e con mille variazioni che nel suo viso rapidamente si succedevano, si slanciò a braccia aperte su me dicendomi «amico, Garibaldi è nelle vostre braccia.

Come scendessero al mio cuore tali parole, e quale fosse la sensazione che io provai in quell’istante, non è possibile descriverlo, ma può solo penetrarlo chi rifletta un momento alla mia posizione. Io rimasi alquanto immobile, e come destato dopo uno stravagante sogno guardaimi intorno, e nessun altro veggendo che i due, poichè per avventura erasi allontanato da qualche momento il mugnaio, feci cenno ai medesimi di tacere e non palesare il loro nome. Narrai con brevi parole a loro a quali, e quanti pericoli si sarebbero esposti rimanendo più a lungo in quella casa ove riducevansi spesse volte nel giorno a refocillarsi, o a gozzovigliare i militi sparsi in quella volta, tendendo agguati ai miseri profughi che di là transitassero. Consigliai loro di fingere la partenza, profittando di mia compagnia, onde mettergli in istrada per raggiungere Pistoia, eludendo così il mugnaio qualora avesse inteso di che si trattava e feci a loro presentire che gli avrei portati invece in una casetta, presso