Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/248

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Mai più, mai più il marito sarebbe ritornato a lei, lo sapeva: nessuna preghiera lo avrebbe cangiato. E anche se tale miracolo fosse avvenuto, egli avrebbe trovato il cuore della moglie gelido per sempre. E l’altro... ah non volea pensarci, in chiesa, era un peccato, un orribile peccato. Pure non trovò in sè la scusa di detestare quel pensiero, non trovò quelle belle ribellioni della purezza, quelle di una volta: e si alzò dal freddo marmo, insoddisfatta, malcontenta, non avendo saputo nè piangere, nè pentirsi, nè pregare.

Ma uscendo dalla chiesa, con quel volto stanco delle persone che, malgrado lo sforzo della volontà, non giunsero a raccogliere i tormentosi pensieri erranti, ella ebbe un brivido di terrore. Se camminava ancora un poco per il Corso, avrebbe sicuramente incontrato Paolo Collemagno: l’aspettava sempre là Paolo, ed ella temeva da un minuto all’altro di vederselo sorgere accanto. Fece pochi passi incerta cercando uno sbocco per scendere giù, a Toledo: e trovò la via un po’ angusta, un po’ disselciata che ha cento gradini, tutti sbocconcellati e che si chiama delle Cento gradelle. Le popolane sedute sul gradino della loro porta, si voltavano a guardare questa signora elegante, i cui galloni di argento luccicavano: ma ella affrettava il passo, sempre scendendo, per la via dei Sette Dolori, come se fuggisse proprio un pericolo. E come scendeva alla Pignasecca, il gran