Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/284

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— Egli dovrebbe fuggire? — chiese lei, meditando.

— Sì il codice dei malfattori prescrive anzitutto di non lasciarsi mettere in prigione. Dopo... tutto può accomodarsi.

— L’onore è perduto, per sempre, — disse lei, freddamente.

— Quello sì, — rispose lui.

— E che posso fare, io? — domandò ella.

— Convincere vostro marito del pericolo, persuaderlo a distruggere le prove, persuaderlo a fuggire. Avrà denaro... andrà via...

— E io? — chiese lei.

— Voi siete forte e buona, — rispose lui, teneramente, — subirete il contraccolpo, in nome dell’uomo che amate.

— Io non lo amo, — disse ella, chiaramente.

Egli la guardò: e sul pallore del suo volto consumato dalla passione una fiamma salì. Ma anche la passione aveva purificato il suo nobile cuore: e non disse altro che questo:

— Non importa dovete salvarlo.

— Tenterò, — disse lei, chinando il capo.

— Tentatelo subito, — fece lui. — Intendete il pensiero che mi muove? Capite che insistendo per la sua salvezza, cerco salvare voi, il nome vostro, il vostro avvenire?

— Io non ho più avvenire, Paolo, — diss’ella, tristamente, con la sua bella voce infranta.