Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/292

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tava un’arietta. Ma innanzi alla moglie, con cui serbava qualche forma ancora, tacque e si tolse il cappello.

— Scusa, sai, — credette di dire, — se non ti ho dato mie notizie. Gli affari non mi hanno dato un minuto di pace...

— Non importa non importa, — disse ella guardandolo con una bontà fatta di pietà.

— Anche questa sera debbo andar via, subito, — diss’egli. — Abbiamo una riunione di banchieri, la nostra posizione diventa sempre più importante.

— Io debbo parlarti, — diss’ella fermamente.

— Bene, avremo il tempo, domani, a colazione. Tanto, per ora, non parto.., e stasera, non potrei..

— Non domattina, stasera, — ribattè lei con lo stesso tono.

— Allora, stanotte, quando rientro, — cercò di accomodare lui, mettendo una più breve dilazione.

— Non questa notte, stasera, — ripetette lei, ostinata.

— Ma io debbo andare... — fece lui cominciando a impazientirsi, — Ho affari urgenti.

— La cosa che ti debbo dire è urgentissima.

— Dite sempre così, voi donne, — borbottò lui — e poi si tratta di frivolezze. Se ti pregassi, mi faresti il favore di rimettere a domani questo colloquio?