Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/133

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sacrilegio 131


rendendo la sua idea con una lucidità meravigliosa. La frase s’insinuava, tutta flessuosa; la frase si allargava, tutta piena di una armonia infinita; la frase si faceva smagliante, tutta ricca di colore. Egli era stato quasi un artista. Raccontando, l’anima sua si sdoppiava, il dualismo della coscienza diventava evidente e nell’atonia del suo spirito, ancora pareva che narrasse il romanzo di un altro. Di questo, egli forse era inconscio. Se Teresa trasaliva, egli non se ne avvedeva. Se una parola rude, selvaggia, brutale, la faceva impallidire, egli non s’accorgeva di questo effetto. Guido