Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/137

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sacrilegio 135


l’altro a mente, poteva dirla coi minimi particolari. Le lettere erano state lette: tutti i pezzetti di cose che segnavano una data nell’amore, se li erano mostrati. Era rimasto l’estremo pudore dei ritratti. Ma anche quello fu distrutto: Teresa aprì il medaglione che portava al collo e chinandosi verso Guido, gli fece vedere il ritrattino di lui.

— Era bello, ma doveva essere malvagio — disse Guido, dopo una lunga pausa.

Poi cavò fuori il portafoglio e mostrò quel viso di lei, pallido come quello di una morta, poichè sembra che i ritratti abbiano senso