Pagina:Serao - Cristina, Roma, Voghera, 1908.djvu/41

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cristina 39


Corriere Campano. L’eroe girava per le strade, con la sua aria stracca di un uomo tediato di vivere, masticando la sigaretta, rispondendo seccamente agli amici che incontrava.

— È vero che vuoi bene a Cristina Demartino? — gli domandò Ciccillo La Corte, uscendo dallo studio dell’avvocato Bosco, dove faceva pratica di procuratore.

— Sì — disse l’altro, cupamente.

— E che intendi di fare?

— Amarla.

— Ella ti corrisponde?

— Non so: non importa.

— Che tipo strano sei tu!

Homo sum — mormorò Peppino Fiorillo.