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— Ti pare? — disse a caso Caterina, che non aveva nessuna opinione in proposito.

— Oh! freddo — ribattè Alberto che adottava sempre il parere di sua moglie. — Ce ne andiamo?

— Io ho da andare all’Esposizione didattica: vi è la prima riunione — disse timidamente, preoccupata, Caterina.

— Allora io e Alberto ce ne andremo per l’Esposizione, sino a che tu e tuo marito sarete liberati da questa schiavitù tremenda.

— Sai, Lucia, io sono stanco e non giro per l’Esposizione — mormorò Alberto.

— Allora andremo nel parco.

— Peggio, ci è il sole — insistette lui, facendo il muso.

Lucia sorrideva, come rassegnata, Caterina era molto imbarazzata: sino a che non finisse la seduta, sino a che non se ne andasse il ministro, ella e Andrea non erano liberi.

— Dunque, Alberto mio, che vorresti fare?

— Prendere una limonata al ghiaccio e andarmene a casa. Dormirò sino all’ora del pranzo.

— Bene, vengo con te — e represse un sospiro.

— O povero core mio, che sacrificio continuo — le disse in un orecchio Caterina baciandola.


Più tardi Alberto era passato, solo, per l’Esposizione didattica, e, chiamata Caterina in disparte, le aveva detto:

— Quando avrete finito, signora Lieti, Lucia vi