Pagina:Serao - Il romanzo della fanciulla, R. Bemporad & figlio, Firenze, 1921.djvu/239

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che Isabella Diaz parve più brutta, più meschina, più ripugnante in quel contrasto. Ora Casale era ritornata dall’esame e De Sanctis e Defeo e De Donato: le notizie erano sempre più contraddittorie, Defeo si era imbrogliata giusto alla Storia Sacra, una materia così facile; Casale aveva fatto sforzi di valore, ma giusto alla storia, non aveva potuto ricordare il nome della battaglia, a cui aveva preso parte Dante Alighieri.

— Campaldino, stupida, Campaldino! — strillava Borrelli.

De Donato se ne stava tranquilla, sapeva di aver risposto mediocremente, ma sapeva anche di essere stata approvata a stento, in tutte le materie. Che fanno i punti? Sono una sciocca questione di amor proprio, basta aver un diploma. In quanto a De Sanctis il fenomeno di trasformazione era completo: con le guancie accaldate e gli occhi lucenti, ella narrava che aveva risposto benissimo a tutti: e le compagne, sapendo la sua inettezza, si guardavano, scettiche, senza che ella capisse.

— Figuratevi, — diceva lei, esaltata, — il professore di scienze fisiche mi domanda: qual’è l’istrumento con cui si misurano i gradi di calore della temperatura? Il barometro: rispondo io. Chi lo ha inventato? Lo hanno inventato in molti, il signor Celsius, il Torricelli, il Réaumur. E gliel’ho pure descritto. Benissimo. Alla pedagogìa lo stesso. Qual’è la legge fondamentale dell’istruzione? Vi sono varie leggi, la legge psicologica, le riassume tutte e il signor Froebel ne ha fatto lui l’applicazione ai metodi di lettura. La storia, la storia? La battaglia di Gavinana e Pier Cap-