![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
38 | telegrafi dello stato |
internazionale. La prima a muoversi dal suo posto per andare dalla direttrice, fu Cristina Juliano.
— Direttrice, — disse ella piegandosi sulla scrivania e fissandola col suo occhio tondo, bianco e guercio, — ora che viene il direttore, ditegli che mi faccia andar via mezz’ora prima.
— E perchè?
— È Natale: e debbo andar a ballare.
— Andate a una festa? — chiese la direttrice guardando il vestito di lanetta bigia, poverissimo, e la sciarpa al collo scarno, di ciniglia rossa.
— Balliamo a casa mia, — rispose l’ausiliara, tutta superba, — siccome affittiamo stanze a certi studenti....
— Quando verrà il direttore, glielo dirò. —
Cristina Juliano tornò al suo posto, dimenando il lungo corpo mascolino. Venne la volta di Caterina Borrelli:
— Direttrice, ora che viene il direttore, ditegli che vorrei andar via mezz’ora prima.
— Anche voi ballate?
— Io debbo andare al Sannazaro, alla prima rappresentazione della Marini.
— Che si recita?
— La Messalina, di Cossa. —
La direttrice aggrottò le sopracciglia.
— .... glielo dirò, — soggiunse poi, con voce secca.
— Anche per Annina Pescara? Io non vado in nessuno posto, senza lei.
— Mi pare che ne vogliate troppo, Borrelli. —
Due o tre altre andarono a chiedere questa mezz’ora, miserabili trenta minuti implorati come una