Pagina:Serao - Leggende napoletane, Roma, Perino, 1895.djvu/101

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il segreto del mago 97

piena, si battevano come la lana. Quello che formava lo sgomento dei viandanti non era specialmente l’ebreo cane, lo sguardo provocante della donna, o gli strilli della moglie bastonata dal marito, ma era tutto questo insieme e principalmente il pensiero che all’ultimo piano della casa indiavolata abitava Cicho il mago. Le anime timorate di Dio si facevano il segno della croce che è anche quello della nostra salvazione e passavano oltre; gli spiriti mondani facevano le corna con la mano, si tastavano il ginocchio, pronunziavano qualche scongiuro e simili cose operavano che volgarmente si credono atte a disperdere il malocchio. Sebbene Cicho uscisse molto raramente e raramente spalancasse le imposte della sua finestruola, il popolo sapendo della sua magia, del suo potere sovrumano, n’avea timore grandissimo.

Senza dubbio i misteriosi andamenti di Cicho davan fede di verità a quanto di lui si dicea. Chi fosse non si sapea, nè donde venisse; sempre chiuso in casa; in appa-


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