Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/191

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i capelli di sansone. 181

po’ le mani, curiosa, eccitata, desiderosa di portarsi via tutta quella ricchezza artistica, per adornarne i suoi salotti. Ma Riccardo, dai nervi squisiti, dalla vita tutta falsa o falsificata, dai sensi vibranti, godeva profondamente, aspirando il godimento da tutti i pori. La temperatura calda del salotto lo circondava come di una tepida carezza soffiante sul volto e sulle mani, e la luce chiara si arrestava, dolce sui legni, sugli avori, sui bronzi, scintillante sulle porcellane, sulla madreperla; un alito profumato vibrava nell’aria, profumo di donna, profumo orientale; niun rumore; accanto a lui, donna Clelia, bella, sorridente, lievemente esaltata, lievemente accesa dal riflesso de’ colori; e innanzi a lui la piccola fata muta e miracolosa, che dispiegava tutti i tesori dell’estremo Oriente. Un pallore più intenso si allargava nel bel volto del sognatore: e al sognatore sembrava di essere un possente signore, dei paesi del sole, un possente signore carico di ricchezze, nonchè di amore, che tenendosi accanto la bellissima sua donna, in una stanza del gineceo, tutta odorosa di legni, tutta odorosa di acque fragranti, lasciasse errare i suoi occhi stanchi e soddisfatti sopra le stoffe meravigliose, che le schiave ricamano per deliziare l’occhio del loro signore. La visione penetrava