Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/205

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i capelli di sansone. 195

sua serata, poichè tanto tormentosa era stata la sua giornata: cercò di dimenticare guardando dalla sua carrozza, mentre fumava voluttuosamente un sigaro, i pedoni che si affrettavano ai teatri, ai circoli, ai caffè; non pensava a donna Tecla Spada, dagli occhi ardenti che avrebbe desiderato vedere molli di lacrime; pensava a Elsa Maria, il fragile fiore del nord italiano, che languiva nel pesante aere romano, povera creatura, a cui giammai forse sarebbe comparso liberatore il cavaliere del cigno. Oh, fosse egli stato un principe, un signore potente e audace, come l’avrebbe portata via, lontano, nel mare glaciale, Elsa Maria, la sottile creatura. Donna Caterina Spinola aveva bisogno delle grandi e brune navate, dei freddi marmi, dell’incenso, dei cantici sacri per essere amata; donna Beatrice di Santaninfa voleva trionfare nei balli, dove è profondo, invincibile il fáscino femminile; donna Tecla Spada amava la viva lotta dello spirito, il suo carattere pugnacemente nervoso si concedeva solo alle stravaganze del paradosso; donna Clelia Savelli aveva bisogno dei velluti antichi, degli argenti smorti, dei bronzi giapponesi, degli avori italiani medioevali per poter essere amata; Elsa Maria, la snella figurina esangue, aveva solo bisogno della candida neve e dei negri abeti.