Pagina:Serao - Vita e avventure di Riccardo Joanna, Milano, Galli, 1887.djvu/381

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una catastrofe. 371


“Ne sono certo, non v’inganno. Avete forza.”

Si sorridevano. Ma una persona li fermò: era Gigino lo spedizioniere che veniva verso il Monte Tabor tutto scalmanato:

“Oh, signor cavaliere?”

“Che c’è?” domandò questi subitamente turbato.

“C’è che non può stamparsi, stasera, il Tempo!”

“E perchè?”

“Manca la testata.”

“La testata?”

“Sissignore. Quello della stereotipia aveva avuto ordine di fare la nuova....”

“E non l’ha fatta?”

“L’ha fatta; ma è venuto una quantità di volte in ufficio per esser pagato.”

“Io non l’ho mai visto....”

“Sì, signor cavaliere....”

“Sarà, ma non me ne ricordo.”

“Allora, oggi, per la rabbia, è andato in tipografia e l’ha portata via.”

“Non si poteva rifare in caratteri tipografici?”

“No, erano troppo piccoli.”

“Di che si trattava?”

“Di diciotto lire.”