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Pagina:Sercambi, Giovanni – Novelle, Vol. I, 1972 – BEIC 1924037.djvu/147

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novella xxxi 147

coricò con Rosa. La badessa disse: «O Rosa, prendi piacere con la nuova monaca però che stanotte m’ha dato la buona notte». Rosa disse: «Et io così farò». E spogliata lei et Angelo, essendo innel letto. Angelo, che avea quello disiava, saglito in sul corpo di Rosa, lo pasturale del miglio dirieto gittatosi, e il suo della carne innella ferriera li misse. Rosa che riscaldata era, et Angelo, che la volontà grande avea, con diletto subito fornìo spargendo innella ferriera il sangue bianco. Rosa, sentendosi innella ferriera cadere tal cosa, credendo fusse rotto il pasturale del miglio, disse: «Oimè, che ’l miglio si versa!» La badessa levatasi disse: «Or che hai, Rosa?» «È versato il miglio», Rosa disse, «io me l’ho sentito versare innella mia ferriera».

La badessa subito prese un lume e scoperse Rosa e la nuova monaca, e la seconda volta ella avea di nuovo il pasturale della carne messo innella ferriera di Rosa fornendo il suo fatto. La badessa, che vede il pasturale del miglio dirieto, prendendolo con mano disse: «O Rosa, tu dici che ’l miglio si versa?» «Ora mel sento di nuovo versare». E uscita di sotto dalla monaca nuova, la badessa vidde la nuova monaca con uno pasturale di carn’e disse: «O Rosa, tu hai auto altro che miglio! Io trista ben ebbi miglio, ma tu no». E voluto la badessa tutto vedere e sentire, volse che a lei desse di quell’acqua alla sua secchia che dato avea a Rosa.

E così ebbe saputo la badessa e l’altre monache la nuova monaca esser Angelo Boscoli e il perché era venuto; in tal guisa funno contente, prendendo di lui quel piacere che fu possibile ben xv dì. Dapoi Angelo si partì del monistero avendone alcuna lassata gravida, tornandovi poi a suo piacere.

E per questo modo la badessa e le monache lassarono lo pasturale del miglio et atennersi a quel della carne.

Ex.º xxxi.