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6 CAPITOLO PRIMO.


Sapendosi, per tale informazione, coperto alla sinistra, il Principe Umberto non badava che ad osservare davanti a sè verso Verona, ed esplorare a destra verso Povegliano, che il capitano Rinaldo Taverna andò a riconoscere con due compagnie di bersaglieri, quando ad un tratto si vide un gran polverio, e si udì quasi un rombo a sinistra. Si riconobbe in tempo, essere la cavalleria austriaca che si avanzava a corsa sfrenata. Il Principe fatto prontamente formare il quadrato dal 4.º battaglione del 49.º che si trovava all’estremità sinistra, vi si pose dentro, e fermò così l’urto disperato della cavalleria nemica, mentre aveva dati gli ordini agli altri corpi di fermarsi, ed all’artiglieria di portarsi in azione.

Le cariche furono replicate e con tale accanimento che un uffiziale, non potendo più trattenere il cavallo, penetrò materialmente nel quadrato. Il cavallo ferito a morte cadde, e l’ufficiale rimase prigioniero.1

Era la brigata Pulz, di cui due squadroni avevano fermata la marcia della avanguardia della divisione Bixio nei dintorni Pozzo-Moretta, e cercava tagliar la nostra destra dal centro.

Intanto il generale Brignone ritirandosi con grave perdita su Valeggio vi trovò e vi aumentò l’idea della disfatta. Non credè opportuno fermarvisi, troppo essendovi l’ingombro e ritornò a Pozzuolo. Sirtori ordinò allora l’evacuazione di Valeggio, ancorchè il colonnello Bonelli d’accordo cogli altri colonnelli di fanteria, protestasse che si poteva tenere il paese, e non abbandonare la riva sinistra. Govone si era pure ritirato su Quaderni, coperto da Cugia che stava in linea sulla strada dalla Gherla a Villafranca. Bixio erasi fermato alla Colombara. Il Principe dopo aver respinta la cavalleria, stava in attesa d’ordini, supponendo di dover entrare nella valle di Staffalo, per prendere a rovescio il nemico.

Quando le truppe avevano iniziato il movimento, la mattina del 24 il Re accompagnato da un aiutante di campo, un ufficiale d’ordi-

  1. Il Principe Giovanelli, che trovavasi in quei giorni a Lonigo, mi disse aver visto a passare il 13.º Ulani Trani, da Pordenone diretto a Verona. Era stupendo per numero e tenuta. Lo vidde ritornare verso Udine il 12 luglio. Era ridotto al terzo della sua forza, e la tenuta in pessimo stato. Era questo reggimento in testa della brigata Pulz, che caricò così accanitamente il quadrato del 49.º.