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72 parte prima - capitolo x


di Catantheros, Catantharos, (Κατανθήρος) che vuol dire sul fiorito, e glielo diede pel sito bellissimo ed amenissimo su cui forse ebbe una sua villa, e poi surse la cittá». «Oh, che Flagizio e che greco voi ci contate. Una volta c’erano due fratelli briganti, Cataro e Zaro, i quali dopo molti anni che scorsero la campagna, infine si pentirono, e vennero qui che era luogo forte, e nessuno poteva toccarli: qui abitarono con la loro compagnia e le loro famiglie, qui fabbricarono una chiesa e ci furono seppelliti; e cosí si formò la cittá che porta il nome di tutti e due». Ci ebbi una quistione lunga che non è decisa ancora: anzi ogni buon catanzarese tiene per i due briganti, e non so come non gli hanno messi tra i santi protettori della cittá.

Essendo la cittá posta dove la terra d’Italia è piú stretta e come strozzata tra il mare Ionio ed il Tirreno, è battuta continuamente da venti che tolgono agli abitanti la pena di spazzarla, rendono l’aria pura, ma variabile, e i cervelli mobili e facili a dare di volta. Le case non sono né belle né grandi, e si abita per lo piú in baracche fatte di legno dentro e poca fabbrica fuori per difendersi dai terremoti. La Calabria è il paese dei terremoti: ogni cittá, ogni terricciuola ti presenta vestigie di rovine, e non passa anno che nella stagione di primavera o di autunno la terra non tremi. Era il colmo di una notte ed io dormivo in una stanza, presso la quale era un’altra famiglia: fui scosso da un rumore come di venti carri d’artiglieria che passassero insieme per via; odo alcune voci gridare: «San Vitaliano, aiutateci», sento il letto tremare, e m’accorgo del terremoto. Saltammo dal letto, prendemmo alcuni panni, e fuori in una piazzetta dietro la casa, dove si raccolse anche l’altra famiglia. La cittá fu piena di rumori, di voci, si aspettava la replica, ma non venne: vennero amici e conoscenti che avevano una certa familiaritá col terremoto, e andavano facendo visite, e celiavano. La scossa fu leggiera, e si passò la notte in veglia: ma quando le scosse sono gagliarde tutti tremano, un grido spaventevole esce della cittá, e tutte le voci chiamano il santo protettore e la Vergine.