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90 parte prima - capitolo xiii


fanciullo che mi fa proprio male»; ed ella non poteva spiccarlo, e quei piú mi stringeva. Il rumore dei chiavacci della porta mi svegliò, entrò il custode, ed io levandomi con le ossa addolorate gli dissi: «Potrei avere un materasso?» «Materasso non c’è, farto sí». «E che cosa è cotesto farto?» «Un sacco di capecchio, e si paga due grana il giorno». «Bene, portatelo. Portatemi ancora una camicia, uno sciugamani, un fazzoletto che trarrete da la mia valigia». «Non potete avere nulla senza ordine del commessario: il solo farto è permesso a chi lo paga», «Potreste comprarmi da mangiare?» «Mi dispiace quando vedo un galantuomo soffrire: il vostro pranzo eccolo qui. Porco, dá la zuppa al signore». Questo Porco era uno de’ chiamatori che sono prigionieri addetti ai servigi del carcere, un omicciattolo tarchiato, col naso schiacciato, le sanne sporgenti e un vocione fragoroso, scalzo e sudicio. «Ecco servito il signore», disse il mariuolo con un ghigno; cavò da un pentolone di rame una ramaiolata di fave che versò nella lorda scodella, cavò da un sacco un pane nero e lo gettò sul poggiuolo, e tenendo il ramaiuolo in mano incrociò le braccia e si messe a passeggiare per la stanza zufolando una canzonaccia. Intanto il custode mi disse: «Abbiate la pazienza di consegnarmi gli straccali che avete ai calzoni e le legacce delle calzette». «Potrei sapere perché?» «É ordine: poi siete in esperimento, e non dovreste avere nemmeno il mantello». «Ma che potrei fare con gli straccali e le legacce?» «Non so; ma una volta un carcerato si strangolò». Io sorrisi e gli diedi ciò che volle. E mi feci portare il farto, riempire la brocca d’acqua, e andò via agli altri criminali dentro.

Mi messi a passeggiare per la stanza, e pensare: «Ha detto che sono in esperimento. Chi sa quanti giorni mi faranno stare in questo criminale, dormire su quel farto, mangiare queste fave, senza altri panni, privo d’ogni cosa, e mi renderò sudicio e brutto come una bestia. Se l’esperimento è questo io lo sopporto: ma se verranno stasera a darmi la tortura per farmi parlare? Se mi legheranno, mi batteranno, mi getteranno acqua addosso?» A quest’idea fremevo, sudavo, mi