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[297] l'ergastolo 11


tranquillo, se no ci sono le battiture e la segreta: e ti manda al luogo che egli destina, facendoti accompagnare dal sergente e dagli aguzzini.

Dopo il cortile entri in un secondo androne, nel quale un custode apre una porta, e ti fa entrare in uno spazzetto scoperto, chiuso intorno da un muro con palizzata e da un fosso, in cui è un ponte levatoio. Un secondo custode apre un cancello di legno, varchi il ponte, ed eccoti nell’ergastolo. Immagina di vedere un vastissimo teatro scoperto, dipinto di giallo, con tre ordini di palchi formati da archi, che sono i tre piani delle celle dei condannati: immagina che in luogo del palcoscenico vi sia un gran muro come una tela immensa, innanzi al quale sta lo spazzetto chiuso dalla palizzata e dal fosso: che nel mezzo di esso muro in alto sta una loggia coverta, che comunica con l’edifizio esterno, e su la quale sta sempre una sentinella che guarda e domina tutto in giro questo teatro: e piú su in questa gran tela di muro sono molte feritoie volte ad ogni punto. Cosí avrai l’idea di questo vasto edifizio, che ha forma maggiore di mezzocerchio, con in mezzo un vasto cortile, ed in mezzo al cortile una chiesetta di forma esagona, chiusa intorno da vetri. Il cortile è lastricato di ciottoli, ha due bocche di cisterne, e tre basi di pietra con ferri che sostengono fanali. Il lastricato e le cisterne son fatte da pochi anni: prima nel cortile erano ortiche e fossatelle d’acqua, dove i condannati andavano a bere, e spesso coi coltelli contendevano per dissetarsi a quelle fetide pozzanghere.

Ciascun piano è diviso in trentatré celle: nel primo e nel secondo piano sono trentatré archi, ciascuno innanzi ciascuna cella: nel terzo piano è una loggia scoperta che gira innanzi tutte le celle, e non è piú larga di quattro palmi. Ogni cella ha una porta ed una piccola finestra ferrata che guardano nel cortile; e nel muro opposto ha un buco o feritoia lunga un palmo, stretta tre dita, dalla quale trapassa l’aria esterna e si può vedere una striscia di mare. Il primo piano è a livello del cortile, e tiene innanzi un muro con sopra una palizzata: onde chiamasi le barriere, anche perché è scompartito da