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176 parte terza - capitolo lxvi [462]


vederlo perché era ancora in pericolo di vita, e una commozione lo avrebbe fatto morire. «Oh cercate in qualche modo di disporlo. Io sono venuta a posta di Napoli per vedere mio figlio, ed aiutarlo. Oh fatemelo vedere!» La buona monaca si commosse, parlò a la superiora che venne da me, e mi disse di aspettare che andava a prepararlo. «Io verrò, starò dietro la porta mentre voi gli parlerete». «Sí», «no». Consenti: andai, mi messi ad aspettare. E la superiora si accostò a letto e gli disse: «Voi siete buono, e Iddio sta per darvi una grande consolazione». Udii la sua voce che rispose: «E che consolazione posso avere lontano dalla mia famiglia?» «Ma no, bisogna sperare, vostra madre verrá, ho inteso che verrá col prossimo vapore». «Oh suora, andate: non mi turbate, mia madre è in Napoli, e non può venire e mio padre è in prigione». E la monaca: «E se vi dicessi che vostra madre sta per venire sareste contento? se vi dicessi che è venuta?» «Ma lasciatemi: non m’inquietate». «Sperate in Dio: io vi dico che vostra madre è venuta. Se state tranquillo io la farò salire ve la farò vedere». E in questo momento la monaca aprí la porta, io corsi al suo letto. Egli nel vedermi non disse altro che «Mammá!» e svenne. Io lo abbracciai, ma ebbi un certo ribrezzo: non mi pareva piú lui. Ai miei baci egli riaprí gli occhi, e diceva: «Mammá, Mammá, voi siete qui. Mamma mia, come avete potuto venire?» «Ho avuto lettera, sono venuta subito. Ringrazio Dio che t’ho trovato vivo. Io ti risanerò». Io gli asciugava le lagrime ed il sudore con un mio fazzoletto, ed egli diceva: «Oh questo è l’odore di casa mia, questa è la mano di mamma mia che non vedo da tanti anni». Si sollevò un poco. Due marinai erano assegnati per assisterlo, egli era in una stanza solo in un letto decente coverto di stoffa verde, come un ufficiale. Uno di questi piantoni fu mandato pel generale Mengaldo che tosto venne. Egli gli disse: «Generale, vi raccomando mia madre». Il generale mi condusse in una casa. Quivi presi alloggio: e ogni mattina andava a vedere il figlio mio, e ogni giorno. Ed egli ogni dí andava migliorando. La suora Giu-