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20 parte terza - capitolo iii [306]


La pena dell’ergastolo fu stabilita dal codice delle leggi pubblicato il 1819. Prima di questo tempo v’era la pena de’ ferri in vita, la quale, non ostante la nuova legge, durò per altri cinque anni sino al 1824; quando alcuni condannati politici invocando la legge per sé e per tutti gli altri, ottennero che gli ergastolani stessero senza ferri, ed avessero cinque grani al giorno, oltre il pane e la zuppa. Con sovrano rescritto de’ 20 febbraio 1837 fu promesso a quei condannati all’ergastolo che per trent’anni serbarono buona condotta di poter sperare la sovrana clemenza: ai condannati a morte no, perché giá ebber grazia del capo. Per effetto di questo rescritto fino al giorno ultimo di giugno 1852 solamente sei ergastolani, avendo compiuti trent’anni di buona condotta, sono stati quattro liberati, due relegati nell’isola di Ventotene.

Ventisei ergastolani han compiuti, o tra pochi mesi compiranno trent’anni di pena: cinque tra essi attendono di uscire. Gli altri son condannati a morte, o recidivi che furono anche altri anni in galera. Vi sono due vecchi che tra galera ed ergastolo sono stati cinquant’anni senza uscirne mai: si chiamano Giuseppe Mandarano calabrese, Andrea Rizzo abruzzese: sono ancora robusti e temuti.

3a Categoria — Etá.

Sono maggiori di cinquant’anni 227
Fra i quaranta ed i cinquanta 203
Minori di quaranta 201
631


V’è un vecchio di 84 anni con un figliuolo di cinquantuno, condannati entrambi per uno stesso misfatto d’omicidio e furto del procaccio e sono nell’ergastolo da ventidue anni. V’è pure un farmacista col figliuolo giovane di ventisette anni, condannati di uno stesso misfatto d’omicidio e furto.

La salubritá dell’aria e la regolaritá della vita mantiene nei corpi la naturale durezza: per modo che non solo i 404 che