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è superiore a 3, e fra breve ne vedremo degli esempi. Così il nome di Pertica ha nei nostri documenti un triplice significato. E dapprima indica la canna od asta da 12 piedi colla quale si misuravano i terreni, precisamente come ai tempi romani. In secondo luogo con questo nome si intende il quadrato di questa canna. Così nel frammento de Jugeribus metiundis (Metrol. Script. 2 p. 125) si legge: Kastrensis iugerus quadratusFonte/commento: Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/256 habet perticas CCLXXXVIII — habet itaque tabula una quadratas perticas LXII, dove pertica ha lo stesso significato che scripulum. Ugualmente in una carta del 1006 troviamo (Giulini, 3 p. 46 seg.): et est campo ipso infra suprascriptas coerencias per mensura iusta pertivas legiptimas septem. Est autem campo ipso in mane et sera in omne loco pedes qui dicitur de Liutprando a pertica misuratos numeros sex, et per longitudinem est campo ipso in meridie et montes perticas ad duodecim pedes qui dicitur de Liutprando mensuratos numeros quattuordecim. Qui si dà ancora il nome di Pertica al quadrato della pertica lineare o doppio Cavezzo, sebbene da oltre due secoli fosse invalso l’uso di chiamare con Pertica iugialis, od anche semplicemente con Pertica la superficie di 24 doppii Cavezzi quadrati o Tavole. In terzo luogo il nome di Pertica indica una misura inferiore allo jugerum e superiore alla tabula. Quindi nel già citato documento del 753 abbiamo le misure date in pertice e tabule, in pertice jugiales, e per conseguenza la espressione jugerum unum et pertice decem (H. P. Mon. 13 col. 31): nel 761 iuges duos et pertica una et tabulas octo — inge una et octo perticas legiptimas et tabulas X (ibid. col. 49); nel 812 ioge una et