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specialmente per questo, che al posto di uno spazio elaborato consapevolmente dall'uomo, c'è uno spazio elaborato inconsciamente? Ancora sulla fotografia Susan Sontag ricorda che Balzac, discorrendo con Nadar, suggeriva l'immagine di un corpo composto da una serie infinita di «immagini spettrali», che ogni scatto fotografico avrebbe agguantato, anzi, consumato. L'immagine di Stargate è come un velo, un doppio, rispetto al reale, ed è un doppio anche il tempo. Mentre non accade nulla nella realtà, la durata del video corrisponde al tempo impiegato dalla videocamera nell'effettuare lo zoom, rallentato. Il tempo è quello che la videocamera mette in scena e che il monitor restituisce, è il tempo della «macchina», cosi come nelle installazioni realizzate dall'artista tra il 1984 e il 1989, i televisori e i monitor a circuito chiuso non solo erano indici dell'autoreferenzialità del mezzo, ma rendevano percepibile il tempo dilatato della macchina tecnologica, sulla strada delle prime sperimentazioni di Bruce Nauman sul feed back.

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